23° SALVATAGGIO  NAVE AQUARIUS

 23° SALVATAGGIO  NAVE AQUARIUS

23° SALVATAGGIO DELLA NAVE AQUARIUS RECUPERATO ANCHE “PROMISE” UN BAMBINO DI 8 ANNI

5 agosto 2016– Stamattina alle ore 12:00 la nave Aquarius dell’Associazione Umanitaria SOS Mediterranee ha portato a termine il suo 23° salvataggio.  75  le persone recuperate a bordo di un gommone in difficoltà che stava già imbarcando acqua.

Delle 75 persone recuperate a bordo, 67 sono uomini, 7 donne e 6 minori, di cui 5 non accompagnati. Il più piccolo a bordo è “Promise”, un bambino nigeriano di 8 anni accompagnato dalla madre e da un cugino. Alcuni dei migranti erano molto provati al momento del salvataggio.  

Si tratta prevalentemente di migranti provenienti dalla Nigeria, dal Ghana dal Marocco e dalla Libia. Delle 7 donne soccorse, 6 sono di origine nigeriana e una è di padre libico e madre marocchina.  Dalla testimonianza raccolta a bordo la donna ha 29 anni ed è divorziata. Viveva in Libia da diversi anni dove lavorava come donna delle pulizie e cameriera ma l’intensificarsi del conflitto l’ha costretta a fuggire verso l’Europa, visto anche le difficoltà per una donna divorziata di ritornare in Marocco.

Anche un migrante marocchino che lavorava come cuoco a Bengazi è stato costretto a fuggire prima Tripoli e poi verso l’Europa a causa dell’aggravarsi degli scontri e dei rapimenti nella capital libica.

Le operazioni di trasbordo dei migranti dal gommone all’Aquarius si sono svolte senza problemi. Non sono stati ritrovati corpi nelle acque circostanti, ma non si può escludere la presenza di persone morte durante la traversata. Il personale di Acquarius ha notato un numero di migranti inferiore a quello che viene abitualmente imbarcato su questa tipologia di gommoni e ha rilevato un clima di tensione tra i migranti.

Alle 14:10 sono iniziate le operazioni di trasferimento dei migranti dall’Aquarius alla nave  della guardia costiera italiana, e sono durati circa 45 minuti. La lunghezza delle operazioni è stata causata dall’assenza di una scala sicura (biscaglina) nella nave della Marina italiana, rendendo rischioso il trasferimento dei migranti, in particolare delle donne e dei bambini. Il tutto si è comunque concluso positivamente.

Da quando le associazioni italiana, francese e tedesca sono riuscite a far partire la missione “SOS Mediterranee” a fine febbraio sono più di 4000 le persone salvate e soccorse a bordo della nave Acquarius.

Le persone e le associazioni sostenitrici come COSPE sono oggi più che mai impegnate a dare pieno sostegno all’operazione SOS Mediterranee al lavoro incessante dello staff a bordo. L’associazione è aperta e chiede alle persone di contribuire per continuare la sua azione. Obiettivo: salvare vite umane

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