17 ottobre 2016 – Migranti, due nuove operazioni di salvataggio per l’Aquarius al largo delle coste libiche.
242 persone tratte in salvo domenica e attese mercoledì a Catania. Un uomo è morto.
Due le operazioni di salvataggio portate a termine domenica 16 ottobre al largo delle coste libiche dalla squadra di Ricerca e Soccorso della Nave Aquarius di SOS Mediterranee, ONG che opera in partenariato con MSF. Entrambe le operazioni si sono svolte su segnalazione del Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo (MRCC).
Il primo, nel pomeriggio di domenica, ha avuto inizio intorno alle 16.30 e si è concluso alle 18.00. 104 le persone tratte in salvo mentre si trovavano a bordo di un gommone in difficoltà, tutti uomini, 23 dei quali minorenni tutti non accompagnati tranne uno e provenienti per la maggior parte dalla Africa occidentale.
Il secondo nella notte, in coordinamento con la nave Dignity 1 di Medici Senza Frontiere. 138 persone, sempre a bordo di un gommone, sono state soccorse e tratte in salvo: si tratta di 118 uomini e 20 donne, di cui due incinte. 39 sono minorenni (30 non accompagnati) mentre 7 sono i bambini sotto i 5 anni. Anche in questo caso, la maggior parte proviene dall’Africa occidentale.
Tutte le persone tratte in salvo si trovano attualmente a bordo della Aquarius. Hanno dichiarato di avere trascorso ore particolarmente estenuanti in mare prima di essere soccorsi a 44 miglia nautiche dalle coste libiche.
Un uomo è morto
Nella notte, un uomo, tratto in salvo nel corso della prima operazione, ha improvvisamente perso conoscenza. Vani gli immediati e prolungati tentativi di rianimazione da parte della equipe di MSF, cui non è rimasto che dichiarare il decesso, alle 2.50 del mattino. L’uomo, di età tra i 22 e i 25 anni, sembra viaggiasse da solo. Un compagno di traversata ha dichiarato che il giovane era originario della Guinea Conakry. Non è possibile al momento indicare con certezza la causa del decesso. L’uomo aveva lasciato la Libia circa 48 ore prima su un gommone con 138 persone a bordo.
Le squadre di SOS MEDITERRANEE e MEDICI SENZA FRONTIERE si interrogano su come raggiungere e informare i familiari del giovane, che non aveva con sé alcun effetto personale.
“Vorremmo che la sua famiglia sapesse che abbiamo fatto tutto il possibile per salvarlo“, ha detto la dottoressa Sarah Giles, medico a bordo. “E straziante che sia morto in queste circostanze, senza i propri cari intorno. La situazione attuale nel Mediterraneo è intollerabile e non si può consentire che continui – ci deve essere un’alternativa più sicura all’essere costretti a rischiare la vita in mare “
Il corpo giungerà mercoledì con la Aquarius al porto di Catania, in Sicilia, dove sarà preso in carico dalle autorità italiane.
Photo Credits Andrea Kunkl/ SOS MEDITERRANEE
SOS MEDITERRANEE opera sulla nave di salvataggio AQUARIUS, un’imbarcazione di 77 metri, in collaborazione con MSF Olanda. L’AQUARIUS ha un equipaggio di 27 persone, inclusi lo staff nautico, una squadra di ricerca e salvataggio (SAR) e personale medico con esperienza. La nave può ospitare sino a 500 persone.
Da quando la missione SOS MEDITERRANEE ha preso il via, a fine febbraio, sono più di 7000 le persone salvate e soccorse a bordo della nave AQUARIUS.
Le operazioni di SOS MEDITERRANEE nel Mediterraneo Centrale, finanziate unicamente dalla società civile, sono assicurate fino alla fine del 2016. Ma il costo delle attività di ricerca e soccorso in mare è elevato: 11.000 euro al giorno. Per questo, per continuare a salvare vite in mare, SOS MEDITERRANEE ha bisogno di un sostegno finanziario.
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Link utili:
Contatto : Barbara Amodeo b.amodeo@sosmediterranee.org