Weekend di Pasqua drammatico nel Mediterraneo – priorità assoluta: più mezzi di soccorso

Weekend di Pasqua drammatico nel Mediterraneo – priorità assoluta: più mezzi di soccorso

Aquarius, lunedì 17.04.2017

Decine di imbarcazioni di migranti da soccorrere, numerose vittime in mare, maratone di operazioni di soccorso con le navi al limite delle capacità di accoglienza. Questo è la scenario in cui le navi delle ONG MOAS, Jugend Rettet e Sea-Eye hanno operato durante il week end pasquale nel Mediterraneo. Una situazione che dimostra chiaramente come la priorità assoluta, ribadita da mesi da SOS MEDITERRANEE, sia la predisposizione di mezzi di soccorso dedicati.

Oltre 7000 le persone salvate nel Mediterraneo nel fine settimana di Pasqua nel corso di una cinquantina di interventi che hanno visto una intensa partecipazione delle ONG. Venerdì, Aquarius ha operato una giornata di soccorsi non-stop salvando oltre 500 persone e recuperando anche il corpo di una vittima in uno dei gommoni soccorsi. Mentre faceva rotta verso Pozzallo, come da indicazione del Centro di coordinamento del soccorso marittimo di Roma, giungeva la notizia di momenti difficili in mare per le altre organizzazioni di soccorso nel Mediterraneo. Tutto l’equipaggio di Aquarius si è dimostrato solidale con i colleghi di MOAS/Phoenix, Iuventa e Sea-Eye seguendo passo passo con ansia l’evoluzione della situazione.

Dalle prime ore di sabato 15 aprile, secondo le notizie postate da loro sui social networks, MOAS ha operato una maratona di salvataggi per 48 ore consecutive. Con a bordo 453 persone e 7 deceduti, la nave di MOAS Phoenix era a pieno carico ed è rimasta in zona per prestare assistenza ai circa 1000 migranti delle 9 imbarcazioni in mare, in condizioni sempre più critiche.

Secondo i resoconti sui social, sono intervenute le navi ONG Iuventa, Sea-Eye, la Guardia Costiera italiana e due navi mercantili. Al termine di diverse operazioni, il Sea-Eye ha accolto 200 persone, inclusa una donna incinta deceduta, mentre in acqua intorno alla nave sono stati trovati i corpi di almeno 8-10 persone. Domenica sera, finite le operazioni in mare, Phoenix si è diretta finalmente a nord per effettuare lo sbarco e oggi, lunedi, anche per Sea-Eye l’emergenza è finita.

Nel frattempo, domenica mattina, Iuventa, sovraffollata dopo l’intensa operazione di soccorso, ha lanciato il MAYDAY per chiedere aiuto per le 400 persone a bordo più 7 donne incinte, e le altre 400 nei barconi che circondavano la nave. Momenti interminabili in attesa dei soccorsi, con onde e vento forti che impedivano di tenere la rotta, fino alla notizia di oggi che la situazione è sotto controllo.

Difficile ottenere informazioni precise, in quanto le imbarcazioni e i loro equipaggi erano impegnati in delicate operazioni di soccorso e comunicando con il Centro di coordinamento di soccorso marittimo di Roma. In alto mare, non essendoci copertura da rete telefonica, le comunicazioni sono ulteriormente complicate.

A bordo della Aquarius, ora ormeggiata a Catania, l’equipaggio segue con ansia l’andare delle operazioni in mare con preoccupazione per le altre organizzazioni civili coinvolte in difficili soccorsi. Sono giornate difficili, nel Mediterraneo, il meteo può cambiare rapidamente, le partenze disperate di barconi dalla Libia non si fermano e c’è urgentemente bisogno di più mezzi di soccorso per far fronte a questa emergenza e salvare vite umane.

Ph: PBar/ SOS MEDITERRANEE

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